Le immagini e i filmati de L’Etrusca fra colori di Tuscia
2-10 Agosto 2017 Auditorium Spadolini Consiglio regionale della Toscana
L’ETRUSCA TRA I COLORI DI TUSCIA
DI LILLY BROGI
Inaugurata il 2 agosto 2017 a Palazzo del Pegaso, nell’auditorium Spadolini con il patrocinio della Regione Toscana, l’originale mostra “L’Etrusca tra i colori della Tuscia” propone quattordici sculture in cartapesta e sedici dipinti con tecnica mista di Lilly Brogi, poliedrica artista appartenente al miglior panorama figurativo italiano dei nostri giorni. Imponente, con i suoi centottantacinque centimetri di altezza, spicca per fulgida grazia la policroma Etrusca. Chiaro esempio di maestria scultorea di matrice popolare, è costituita da materiali poveri quali il ferro, il legno, la colla e la carta. La linea curva, arabescata, di derivazione floreale è presente nelle braccia dell’intrigante e misteriosa donna che, indomita, ha attraversato il tempo e lo spazio per giungere fino a noi. Testimonia il legame indissolubile con la civiltà etrusca distintasi, tra l’altro, per il ruolo preminente attribuito alla donna nella società dell’epoca e l’immediatezza espressionistica presente nelle arti figurative. Da un punto di vista scultoreo, evidenzia altresì l’attualità della tradizione avanguardistica del primo Novecento che predilige la linea sinuosa e armonica, presente in natura, da coniugarsi con l’abilità della costruzione plastica. Lo Stile Floreale, che si ispira anche alla pittura lineare giapponese, tende a superare l’antinomia tra la nascente industria e l’arte al fine di abbellire la vita quotidiana. Le braccia dell’Etrusca ci recano l’incanto della bellezza che salva il mondo dalla barbarie e dal fango. Nella mano sinistra porge una piccola casa antica che auspica il processo evolutivo dell’architettura a misura non solo dello spazio fisico, ma anche della nostra dimensione interiore. Nella mano destra tiene una lampada ad olio che rappresenta la luce della conoscenza. L’Etrusca reca in sé un messaggio d’amore: si deve imparare dagli esempi della Storia per non ricadere negli stessi errori. Elemento sostanziale, che dona un senso di immanente, leggiadra maestosità alla statua di cartapesta, sono gli splendidi piedi prensili che si appoggiano sull’azzurro globo terracqueo. L’essenza della femminilità, intesa come valorizzazione dell’intelligenza della grande madre dispensatrice di pace e prosperità a tutta l’umanità, rappresenta parte della prodiga poetica artistica di Lilly Brogi, che mira all’elevazione spirituale. Nella parte inferiore del corpo, si aprono quindi infiniti scenari di valenza cosmica in cui l’Etrusca, che è Donna, indica la via della salvezza dalle umane sofferenze. Deliziose creature, in bilico tra Terra e Cielo, sono le sculture di piccole dimensioni. Se, con l’Etrusca, condividono la pregnanza materica dell’arte povera, se ne distaccano anch’esse levando le snelle braccia al cielo per giocare a palla con la luna o prendere le stelle. L’eleganza insita nelle linee curve si compenetra all’audacia delle diagonali e dei piani inclinati quando, in particolar modo, l’opera è composta da due figure che si uniscono in un abbraccio. Ideale e sincero, fuga ombre e solitudine per l’eternità. L’afflato mistico è insito nell’arte di Lilly Brogi che persevera a mostrare fede e fiducia in piani astrali intuibili e prossimi solo a coloro che umilmente si avvicinano alla verità rivelata tramite la consapevolezza di poter incontrare, strada facendo, un angelo nel clochard dell’angolo o nell’anziano solo o nel bambino portatore di handicap.
Senza ombra di dubbio lo spettatore è attratto anche dai dipinti cromaticamente accesi. L’impatto visivo è forte poiché Lilly Brogi sembra aderire al punto di vista di Henry Matisse, il padre del movimento espressionista dei Fauves. Il colore si manifesta per quello che significa e raggiunge: la fusione dei sensi. L’approccio sinestetico è tipico di alcuni artisti, che sono stati anche valenti musicisti. Kandiski sentiva i colori vibrare come note musicali o vedeva un suono illuminarsi di luce blu o gialla o rossa, a cui dava una potenzialità simbolista. Ricrea la realtà con il colore astraendosi coraggiosamente dal dato naturalistico. Gli si affianca nel Der Blaue Reiter, versione espressionista tedesca dei francesi Fauves, il raffinato Paul Klee che fissa sulla tela i morfemi, unità minime del disegno. Inventa oniricamente nuove creature avulse dalla pesantezza di un oggettivo riscontro corporeo. Anche Lilly Brogi ha un atteggiamento sinestetico nei flowers che illumina di luce musicale tramite la materia pittorica. Affiora sotto forma di corolla, di seme, di foglia, di fuscello, di albero della vita. Vibrano di suoni divini poiché, anche se talvolta raggiungono l’astrazione, rimandano ad un universo anche capovolto quando prevale l’azzurro, sia di cielo che di oceano. Ci si immerge nella pace dello spirito. I fiori ondeggiano alla brezza o si fanno cullare dalla corrente; poco importa, se sono esempio di gioia e di riconoscenza per la semplice abbondanza di esistere. La tavolozza cromatica di Lilly Brogi esplode di energia dinamica inarrestabile. Come Kandiski e Klee, sa cogliere il mistero della creazione allo stadio embrionale. La mancata adesione al dato figurativo oggettivo nobilita la continua ricerca del processo creativo della vita stessa.
Ornella Fiorentini
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